Di seguito un elenco di persone che hanno avuto un importante ruolo nella vicenda termale dell’Acqua Vanzonis e in quella estrattiva delle Miniere dei Cani:

  • Giovanni Battista Fantonetti (Pavia 10.03.1791 – Piedimulera 13.06.1861) oriundo di San Carlo, medico e mineralologo fu medico alla corte d’Austria. Dal 1819 al 1825 fu sindaco di Vanzone con San Carlo e in quegli anni iniziò l’avventura come impresario in campo minerario rivelatosi però fallimentare e tornò quindi a Pavia per esercitare la professione medica. La sua vasta produzione scientifica annovera soprattutto opere di argomento chimico ma qualcuna pure in campo geologico e tecnico minerario. La sua opera più nota è “Le miniere metalliche dell’Ossola in Piemonte” pubblicata nel 1836. Alla sua morte lasciò alla città di Domodossola la propria ricca biblioteca che andò a formare il primo nucleo librario della Fondazione Galletti.
  • Attilio Bianchi (Lodi 15.03.1871 – Vanzone 11.04.1953) medico chirurgo, fu per molti anni medico di Vanzone e Ceppomorelli. Promosse la valorizzazione delle acque arsenicali ferruginose delle Miniere dei Cani. Agli inizi del 1900, per suo interessamento nacque la “S.A. Sorgenti Minerali e Miniere di Vanzone d’Ossola” e fece conoscere, analizzare e studiare le acque.
  • Rinaldo Viganò, medico originario di Chiavenna (SO). Fu Consigliere delegato della “S.A. Sorgenti Minerali e Miniere di Vanzone d’Ossola” che contribuì a fondare insieme ad Attilio Bianchi e altri.
  • Giuseppe Pagani, architetto. Consigliere delegato della “Società Anonima Miniere ed Acque Arsenicali”. Sono suoi i progetti per le terme in località Battiggio e a Stresa. Fu promotore anche dell’idea visionaria di una ferrovia elettrica che attraversasse l’intera Valle Anzasca.
  • Piero Fabris, farmacista di Vanzone. Fondò negli anni ’60 del ‘900 la “S.p.A. Terme del Monte Rosa”, con l’intento di analizzare la sorgente e canalizzarla dalla miniera fino in paese, per poi edificare un centro termale.
  • Pietro Silvestri, già presidente dell’I.S.A.I., “Istituto di Studi Alpini Italiani” di Domodossola, contribuì negli anni ’80 del ‘900 all’opera di riconoscimento delle proprietà terapeutiche dell’Acqua Vanzonis, fornendo indispensabili e valide attività di supporto all’amministrazione comunale.
  • Bonifacio Cane, detto Facino, condottiero (Casale Monferrato 1360 circa – Pavia 1412). Dopo aver servito gli Scaligeri, i Carraresi e Gian Galeazzo Visconti, riuscì a costituirsi una piccola compagnia di ventura; ritornato al servizio di Gian Galeazzo, ebbe parte notevole nella presa di Bologna (1402). Nello stesso anno, alla morte del signore di Milano, occupando i territori di Alessandria, Novara e Tortona. Si costituì un dominio abbastanza vasto. Capo della fazione ghibellina, con l’aiuto di Teodoro II di Monferrato, Astorre e Francesco Visconti, nel 1409 mosse contro Milano costringendo i Malatesta e il duca Giovanni Maria a cedere il potere assumendo il titolo di governatore. Estese presto, con l’occupazione di Pavia (1410), la sua autorità anche su Filippo Maria Visconti. Due anni dopo morì, lasciando erede del suo dominio la moglie, Beatrice Lascaris di Tenda, che poi sposò Filippo Maria Visconti. Leggende fanno emergere un coinvolgimento della sua famiglia nelle attività estrattive delle miniere sopra Vanzone con San Carlo.
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