La Fonte Termale
“Arsenicale-Mangano-Ferrosa”
di Vanzone con San Carlo in Valle Anzasca.
Benvenuti a Vanzone
L'acqua arsenicale ferruginosa della Fonte dei Cani ha origine presso le antiche miniere aurifere omonime, a 1450 mt. slm, in Valle Rossa, collocata a circa due ore di cammino a nord della frazione di San Carlo, nel Comune di Vanzone con San Carlo, in Valle Anzasca.
Dalle miniere sgorgano numerose sorgenti, con caratteristiche idrochimiche differenziate, alcune delle quali presentano una forte acidità e una elevata mineralizzazione, con presenza di arsenico, ferro e numerosi altri metalli.
Queste acque confluiscono in un unico rio, il Crotto Rosso, il cui greto è coperto da una patina ocracea per la deposizione degli ossidi idrati di alcuni dei metalli in soluzione, in particolare ferro. Un dato rilevante sono le conclusioni delle recenti analisi dell'Università di Pavia (2005), che hanno evidenziato nell'acqua ben 61 elementi metallici: le fonti veramente di Vanzone con San Carlo sono probabilmente le più ricche di minerali al mondo, un primato assoluto .I geologi hanno affermato che, per arricchirsi di così tanti minerali, l'acqua resterebbe a contatto con le rocce della montagna per un periodo compreso tra i 150 ei 200 anni.
I prodotti
Caratterizzata da un'elevata acidità, con valori di pH compresi tra 2.4 e 2.5, e da una spiccata attività antibatterica e antiflogistica, la vicenda termale di Acqua Vanzonis risale agli albori del secolo scorso, quando già allora era riconosciuta come ideale nel trattamento di numerosi patologie quali quelle tiroidee (distiroidismi), ematiche e degli organi emopoietici (anemie), del sistema nervoso (nevrosi e nevrastenie), ginecologiche (flogosi, dismenorree, ecc.), otorinolaringoiatriche, dell'apparato locomotore (osteoartrosi, artropatie post-traumatiche, esiti di fratture) e, infine, grazie anche ai fanghi termali che dall'acqua derivano, dermatologiche (dermopatie fisiche, chimiche e dismetaboliche, dermatosi, eczemi, atopie, acne, psoriasi, lichen, rosacea, ecc.).
Un po' di storia
La scoperta di grandi quantità di arsenico disciolte nell’acqua della fonte dei Cani fu di Giovanni Albasini nel 1820. Con la valutazione del medico di Vanzone Dr. Attilio Bianchi che effettuò nel 1895 una serie di analisi chimiche attraverso studi idrogeologici e biologici sanitari, si raccolsero relazioni e pareri favorevoli di numerosi medici e istituzioni sanitarie. Divenuto direttore della neonata "S.p.A. Miniere Arsenicali", nel 1908 prese corpo l’idea di condurre a Stresa l’acqua arsenicale di Vanzone. L’acqua avrebbe dovuto essere condotta con una tubazione di gres ceramico fino a Stresa, quasi di fronte all’Isola Bella. Progetto però troppo ambizioso e costoso per essere attuato.
Nel 1910 pubblicò un notiziario in cui informava che sarebbe stato aperto a Vanzone un centro per la cura delle malattie cutanee, nervose, anemiche e neuriti, attraverso terapie con bagni e fanghi. Nel 1916 le cure venivano effettuate presso l'Albergo Regina di Vanzone, dove l'acqua della sorgente a quota 1475 metri veniva trasportata a valle in contenitori. L’albergo aveva una capienza di sessanta posti letto dotati di tutti i moderni comfort a cui viene aggiunta l’installazione di bagni arsenicali. L’acqua sorgiva veniva venduta anche in piccole bottiglie per le cure a domicilio. La "S.p.A. Terme del Monterosa" nel 1961 riprese il progetto di sfruttamento dell’acqua grazie al supporto della Comunità Montana e del Dott. Piero Fabbri, ma la morte prematura di quest'ultimo ne impedì il successo e proseguimento.