Fonte termale di Vanzone con San Carlo, Monte Rosa

Convegno Miniere d’Oro e Terme del Monte Rosa

Sabato 24 maggio, in occasione della “Giornata delle Miniere 2014” promossa a livello nazionale dalle Associazioni ANIM – AIPAI – Assomineraria – G&T e dall’ISPRA, si è svolto a Pontegrande, nella sala della ex Comunità Montana Monte Rosa, il Convegno “Miniere d’oro e Terme del Monte Rosa”.

In apertura è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Gianni Piana, vanzonese, fochino ufficiale dei “Figli della Miniera”, recentemente caduto sul lavoro; il ricordo è stato esteso anche agli oltre trecento morti nella miniera di carbone in Turchia. Dopo il saluto del sindaco di Bannio, Pierfranco Bonfadini, è stato lo storico Alessandro Zanni a illustrare la storia, poco conosciuta, legata alle Miniere dei Cani: “Non si sa chi le ha scoperte per primo, ma sono vecchie di oltre 700 anni. In questa zona, nel 1802, furono censite 350 cave o miniere”.

Ricordato da Walter Bettoni alcuni fra i più significativi personaggi storici di Vanzone legati al mondo dell’oro: dai fratelli Bragaloni agli Albasini; da Giacomo Governore a Giovanni Battista Fantonetti e per il periodo più recente, Alfonso Fagherazzi, Giovanni Offredi e Vittorino Fantonetti. Molto eloquenti le immagini presentate da Piero Lometti (lavalledelrosa.it) e commoventi quelle sull’oro del Perù proiettate da Mauro Spanò in ricordo di Gianni Piana.

L’ingegner Claudia Chiappino, la “Donna delle Miniere”, membro del Direttivo ANIM ha presentato: “Il Monte Rosa, gli Appalachi e altre montagne: forzieri pieni d’oro e non solo…”. Un’approfondita relazione di possibile sfruttamento turistico delle antiche miniere d’oro sul modello realizzato in Georgia (costa est dell’America). Una proposta molto interessante che meriterebbe di essere approfondita e considerata nella sua ampiezza.

La seconda parte del Convegno, pur restando ancorata all’area mineraria dei Cani, ha trattato dell’acqua Vanzonis e del suo possibile sfruttamento turistico-curativo.

Claudio Sonzogni, sindaco di Vanzone con San Carlo ha evidenziato le immense difficoltà che accompagnano questo progetto oramai datato ma sempre nuovo, attuale e futuribile di grande sviluppo. I tecnici dello studio “Iperpiano”, architetti Federico Morchio e Roberto Tognetti concordano nel dire che l’acqua dei Cani è un’eccellenza da valorizzare. Entrambi rimarcano la necessità che l’intera Anzasca faccia sistema e fruisca della grandissima opportunità. Gli scenari sono davvero strabilianti: si potrà parlare di una ricaduta occupazionale nell’intera Valle con la creazione delle “Terme del Monte Rosa”. La strada è lunga e impegnativa, ma già ben tracciata e impostata.

Erano presenti anche alcuni studenti di fine corso del Politecnico di Milano, accompagnati dal professor Emilio Pizzi. Saranno loro a presentare degli studi approfonditi sul tema della valorizzazione della Valle Anzasca in conseguenza della realizzazione delle Terme del Monte Rosa. Terme che necessitano di un piano intercomunale (i cinque Comuni anzaschini unitamente a Piedimulera, Vogogna e Pieve Vergonte). Il sindaco Claudio Sonzogni, ha detto: “A breve ci incontreremo con i funzionari di FIN Piemonte e della Cassa Depositi e Prestiti e tutti assieme faremo il punto della situazione.”

Al convegno erano presenti anche il sindaco di Macugnaga, Stefano Corsi, che ha auspicato un’azione sinergica con gli altri comuni per sviluppare futuri piani strategici unitari e l”On. Enrico Borghi che ha proposito di un ipotetico “Distretto dell’oro” quanto alle Terme del Monte Rosa ha evidenziato la necessità di attuare una buona programmazione e soprattutto quella di fare sistema. La strada è lunga. L’oro e l’acqua dei Cani restano lì in attesa degli ulteriori sviluppi; nel frattempo i risultati clinici, documentati da diversi medici, nel campo della psoriasi si susseguono e l’acqua dei Cani resta disponibile a Vanzone presso la “Cà dul Dutur”.

La giornata si è conclusa con la visita alla Torre di Battiggio.

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